PMI e sostenibilità in Italia: la sfiducia frena, ma l’Intelligenza Artificiale può cambiare la rotta

Dall’8 al 10 maggio si terrà a Roma, allo stadio di Domiziano in Piazza Navona, la quinta edizione del campus “Future Respect – Tutti insieme per lo sviluppo sostenibile”, organizzato dal centro studi specializzato in sostenibilità ConsumerLab con il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.
Nel presentare l’atteso appuntamento, gli organizzatori hanno tracciato prima di tutto il quadro storico attuale, evidenziando come “l’attuale fase economica e geopolitica è caratterizzata da grande incertezza e, soprattutto, da una imprevedibile nuova modalità d’interazione tra Stati e mercati, che sta scardinando gli equilibri consolidati da decenni”. Una situazione globale nella quale “la transizione verso uno sviluppo sostenibile rischia di subire un ripensamento di tempi e metodi”, con le grandi imprese in grado di adattarsi, ma con le PMI disorientate. Anzi, come viene affermato, “sfiduciate più di prima”.
Il centro studi alla vigilia del campus ha fornito alcuni dati riportati nei giorni scorsi dall’agenzia di stampa Ansa. Tra questi, ce ne sono alcuni che rendono pienamente il senso di quella sfiducia. In Italia solo l’1 per cento delle piccole aziende redige il Bilancio di Sostenibilità. Una percentuale che sale fino all’11 per cento per le medie e le grandi imprese. Un arretramento sul fronte della sostenibilità, nonostante – scrive l’agenzia – “oggi le aziende possano contare su un prezioso alleato per migliorare le proprie pratiche sostenibili: l’intelligenza artificiale, usata però appena dall’8 per cento delle imprese italiane”. Il dato medio europeo è del 13,5 per cento.
Un utilizzo, quello dell’intelligenza artificiale nelle politiche sostenibili delle imprese, che secondo le stime di ConsumerLab determinerebbe una riduzione dei costi a carico delle stesse aziende (per l’organizzazione, la produzione, la raccolta dei dati, la redazione dei bilanci, il marketing ecc.) tra il 20 e il 30 per cento, determinando un risparmio che va dai cinquemila euro annui relativamente alle realtà di piccole dimensione fino ai ventimila euro per quelle più grandi.
Non solo. Fare sostenibilità con il supporto dell’intelligenza artificiale offre “strumenti per migliorare l’efficienza, ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare l’uso delle risorse”. Per esempio nel monitorare le prestazioni, nel generare report, nel migliorare la comunicazione e la trasparenza nei confronti degli stakeholder, nell’ottimizzazione dei processi produttivi, nella gestione delle risorse e della logistica, nella riduzione di sprechi ed emissioni.
