Sostenibilità

Agricoltura smart: il futuro è verticale e sostenibile

C’è un segnale inequivocabile che ci fa capire come anche l’agricoltura di casa nostra abbia già iniziato ad adeguarsi ai tempi che avanzano e soprattutto al clima che cambia. Il segnale si chiama fisco. La riforma dei redditi agrari introdotta con il Decreto legislativo 192 del 31 dicembre scorso ha infatti incluso nelle agevolazioni fiscali la cosiddetta agricoltura smart.

Di che cosa parliamo? Di tecniche di coltivazione non più orizzontali, che da sempre hanno accompagnato la vita dell’uomo sul Pianeta e che oggi non sono più sostenibili, sostituite da vertical farm e colture idroponiche, da tempo in voga fuori dai nostri confini e adesso imitate anche in Italia. La prima è una tecnica di coltivazione in verticale, applicata all’interno di apposite strutture, su più livelli. La seconda prevede la coltivazione delle piante fuori dalla terra, in contenitori che consentono di irrorare le radici di nutrienti.

È l’agricoltura sostenibile del futuro.

Oggi il 90 per cento delle risorse idriche del mondo viene consumato da allevamenti, coltivazioni e centri di trasformazione alimentare. A raccontarlo è una ricerca della Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, secondo la quale di quel 90 per cento ben il 70 serve all’agricoltura. Un consumo smisurato di una risorsa in drammatico esaurimento. E in un contesto globale in cui viene rapidamente meno la garanzia di approvvigionamento alimentare a causa delle emergenze o in aree che, proprio a causa degli effetti del clima, diventano inadatte a essere coltivate, le soluzioni alternative e innovative capaci di ridurre consumi di energia e risorse sono fondamentali.

Sia vertical farm che colture idroponiche permettono di ridurre il consumo di acqua (fino al 90 per cento) oltre di suolo. Non solo: i prodotti agricoli coltivati in ambienti chiusi e controllati portano alla produzione di colture meno soggette all’attacco degli insetti e di conseguenza viene ridotto l’utilizzo dei pesticidi. Ancora. Le colture vengono protette dagli effetti del cambiamento climatico; la coltivazione fuori dal suolo elimina i rischi che derivano dalla contaminazione da metalli pesanti e da tutti gli altri eventuali inquinanti. Ne deriva un cibo tracciabile, protetto dal meteo avverso, più sano, più sicuro dal punto di vista alimentare.

Sono queste le ragioni che stanno portando a una sempre maggiore diffusione di questo tipo di coltivazioni. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, recenti ricerche a livello internazionale hanno evidenziato come il settore presenti tassi di crescita superiori al 20 per cento medio annuo fino al 2026. Stimando che entro quest’anno il mercato agricolo verticale mondiale raggiungerà i 9,9 miliardi di dollari.

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