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Due anni dopo Vaia, la tempesta perfetta che ha ferito i nostri boschi

29 ottobre 2018 – 29 ottobre 2020 

Due anni dopo Vaia, la tempesta perfetta che ha ferito i nostri boschi

Non ci saranno cerimonie per ricordare il secondo anniversario di Vaia. La pandemia da Covid 19 assorbe ogni energia, ogni attenzione, ogni possibilità. Ma non cancella il dolore e le emozioni di quella tempesta perfetta che il 29 ottobre 2018 si è abbattuta sulle nostre montagne, sui nostri boschi, sui nostri territori.

Un evento eccezionale per quanto riguarda le velocità del vento, l’ammontare delle precipitazioni, i dissesti associati e soprattutto i danni alle foreste. Ma che ci ha imposto lunghe riflessioni sulle conseguenze dei cambiamenti climatici in atto. Come afferma in una recente intervista Tommaso Anfodillo, docente di Ecologia del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro Forestali dell’Università di Padova, “Vaia ha rappresentato un evento del tutto nuovo per i territori del Nordest che deve far riflettere su come gestire in futuro eventi simili”. Una tempesta che è stata solo una prima allerta, che “ci ha comunicato la possibilità che tra qualche decennio tempesta Vaia diventi la norma”. Una prospettiva su cui siamo obbligati a riflettere e che dobbiamo considerare già da ora nella pianificazione forestale: “Le foreste del futuro – sostiene il professore – saranno quelle che facciamo rinascere adesso”.

Un impatto emotivo fortissimo, per tutti. Anche per noi di ITLAS, che prima di tutto viviamo e lavoriamo ai piedi di una delle foreste più pesantemente colpite da Vaia: la foresta del Cansiglio, l’antico bosco da reme della Serenissima. Alberi che, per noi come per tutti, rappresentano il simbolo stesso della natura. Vederli distrutti, schiantati a terra, ha provocato un senso di disperazione profonda. Ma abbiamo deciso di reagire con immediatezza per sostenere la nostra foresta ferita con una serie di iniziative che hanno avuto più obiettivi: mettere a disposizione dell’autorità competente le conoscenze dell’azienda, liberare in fretta la foresta dal legname a terra, promuovere la conoscenza della foresta e dei danni causati dalla tempesta oltre che la vendita di un prodotto realizzato con i faggi abbattuti per dare sostegno all’economia della faggeta autoctona del Cansiglio. Abbiamo acquistato tutti i tronchi di faggio caduti, pagandoli a prezzo superiore a quello di mercato e trasformandoli in un prodotto di eccellenza 100% Made in Italy: Assi del Cansiglio. Un pavimento in legno a tre strati che, proprio in occasione del suo decimo “compleanno”, è diventato uno dei simboli della rinascita del dopo Vaia.

A due anni dalla furia di quell’evento e dalla tragedia che causò il Presidente della Regione, Luca Zaia, Commissario Delegato dello Stato per gli Interventi Urgenti, ieri ha fatto il punto della situazione, sottolineando che "dalla distruzione di quei giorni sono stati fatti passi avanti enormi, grazie al lavoro di una squadra di tecnici preparati e tenaci e al grande cuore di tutta la popolazione colpita che subito dopo, mentre piangeva, già impugnava una pala per ripartire. I risultati stanno nei numeri: ad oggi sono stati assegnati e totalmente impegnati da parte del Commissario Delegato circa 682 milioni di euro, con 931 cantieri ultimati o in corso per l'annualità 2019, e con altri 480 cantieri per l'annualità 2020, pari a 240,5 milioni di importo". 

Come ITLAS crediamo sia importante non dimenticare e continuare a testimoniare il nostro impegno di azienda nei confronti della tutela dell’ambiente, di attenzione al territorio, di passione per il legno, con la scelta di operare con enti e foreste certificati. Con la sostenibilità al centro di tutti i nostri progetti.

INIZIATIVA TEMPESTA VAIA

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