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“L’amore per il legno è al centro della mia vita da sempre. Una passione che mi è stata trasmessa da mio padre, anche lui produttore di pavimenti in legno, e che ho cercato di coltivare giorno dopo giorno con lo stesso spirito di dedizione che si ha nel crescere un figlio. Ho iniziato questo mestiere poco più che ventenne e in questi anni ho avuto la fortuna di vedere con i miei occhi le foreste più belle e preziose del mondo, guardandole sempre con la consapevolezza dell’importanza di una loro gestione controllata e responsabile.
Per questo ho fortemente voluto, fino dal suo primo giorno di vita, che Itlas fosse un’azienda che ruota attorno al legno amando il legno e il suo essere vita.
Ci sono progetti che arrivano diritti al cuore di chi li osserva per la prima volta ma anche di coloro che contribuiscono a realizzarli. La Collezione i Massivi è uno di questi.
Nato dall’amore per il legno e il suo essere vivo, è un progetto con il quale Itlas è riuscita a guardare avanti, allargando i propri orizzonti produttivi, spaziando ovunque la materia prima possa essere portata. Un progetto grazie al quale in questi anni si è sviluppato un rapporto di solida e fruttuosa collaborazione con l’architetto Marco Casamonti e con lo Studio Archea, oggi punti fermi e imprescindibili della nostra azienda. Un sodalizio prezioso, arricchito dalla condivisione della Collezione con Doriana e Massimiliano Fuksas, archistar di fama mondiale che hanno regalato ai complementi d’arredo di Itlas un tocco di alta classe.
Ma ecco che, a poche settimane dalla nostra terza partecipazione ai Saloni di Milano, questa partnership già di grandissimo livello ha registrato l’acquisizione di una nuova firma del talento dell’architettura internazionale qual è Claudio Silvestrin. Un onore per me e senza alcun dubbio un valore aggiunto per la Collezione i Massivi e per tutti i coloro che in questi giorni avranno l’opportunità di ammirare da vicino il suo caratterizzante contributo al nostro progetto. Oggi solo all’inizio di un percorso di nuove emozioni.“
Patrizio Dei Tos





