Sostenibilità

Dalla censura lessicale alla ritirata degli impegni ambientali. La sostenibilità sta scomparendo? 

Ci sono alcune parole che da un paio di mesi sono a rischio di estinzione. Sono le parole dell’ambiente: espressioni come crisi climatica, energia pulita e scienza del clima sono letteralmente scomparse dai siti istituzionali dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA) e di altri enti governativi americani. 

È il frutto di una campagna di rimozione lessicale decisa dal Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, già il primo giorno del suo insediamento alla Casa Bianca. Una censura linguistica di parole legate ai diritti civili, alla giustizia sociale, alle questioni di genere e anche, appunto, alla crisi climatica. La quale – cosa nota ormai fino dal primo mandato di Trump – viene negata, tanto da aver fatto uscire per la seconda volta gli Usa dagli accordi di Parigi

Al di là degli obiettivi del piano di proibizione messo in atto dal nuovo governo (ossia ridefinire il linguaggio della pubblica amministrazione secondo un’ottica conservatrice); al di là della contraddizione che caratterizza questa scelta censoria (ossia i repubblicani statunitensi hanno sempre combattuto la cosiddetta cancel culture progressista, accusandola di censurare idee e opinioni scomode nel Paese emblema delle libertà, dei diritti e della democrazia); al di là del fatto che questo tipo di scelte conducono al rischio di una progressiva erosione della libertà di espressione, non solo all’interno delle istituzioni e nel dibattito pubblico ma più in generale nella popolazione; al di là di tutto questo non c’è solo l’effetto di un vocabolario più povero per riuscire a dare forza alle politiche governative.

Ciò a cui si sta assistendo in tutto il mondo (non solo negli Usa) è una repentina uscita di scena della sostenibilità. Come concetto, come stile di vita, come obiettivo economico e sociale, come paradigma imprenditoriale.

Si sta registrando un generale abbandono degli impegni per la transizione sostenibile. Un esempio per tutti: BlackRock – grande società di investimento con sede a New York e molti interessi in Europa – ha cancellato l’obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2025. Certo, tutto questo non avviene solo per le nuove politiche statunitensi. L’Europa in questi anni ha giocato un ruolo determinante, introducendo prima norme estremamente stringenti e adesso tornando sui suoi passi e allentando la presa. Creando disorientamento.

Ma allora, viene da chiedersi, la sostenibilità è finita?

I segnali sono quelli di un passaggio, non di una fine. Il passaggio dalle metriche ambientali, sociali e di governance (i famosi ESG) a un focus prettamente economico-finanziario.

Per sapere come si evolverà la situazione, è necessario stare a guardare. Di certo però fare un passo indietro proprio nel momento in cui da una parte c’era bisogno di impegni concreti verso la transizione ecologica e dall’altro proprio quando tantissime imprese avevano già investito in questa direzione sembra privo di una vera logica.

Leggi gli altri articoli
Leggi articolo
Sostenibilità
19 Mag 2025

Italia e gas serra: vittoria nel settore elettrico, ma i trasporti restano un’emergenza climatica

Leggi articolo
News
28 Ott 2024

Dopo Vaia, il bostrico: l’Università di Padova è in prima linea

Leggi articolo
Eventi
25 Ago 2023

ITLAS a Cersaie 2023

To top
contattaci
Scrivici su Whatsapp