Sostenibilità

Comunicare la sostenibilità: il primo passo per generare un impatto positivo

Quali sono le politiche ambientali e di sostenibilità della mia azienda? A chiederselo è il 64% dei lavoratori intervistati nell’ambito di una ricerca che fa parte della campagna di sensibilizzazione ai temi ambientali di Treedom, il primo sito che permette di piantare alberi a distanza e seguire online la storia del progetto che si contribuisce a realizzare. Dei risultati della ricerca, presentata in occasione dell’Overshoot Day 2022 dell’Italia (il 15 maggio scorso il nostro Paese ha esaurito le risorse annuali per il 2022, in appena 137 giorni), ha dato conto l’agenzia di stampa Adnkronos.

Quindi: la netta maggioranza dei 7mila lavoratori di un campione di imprese delle maggiori capitali europee vorrebbe saperne di più sull’impegno ambientale e di sostenibilità dell’azienda per cui lavorano. Uno su cinque, invece, confessa di non sapere se la propria azienda ha una politica in queste materie. I risultati dell’indagine sono molto interessanti e spingono a riflettere su quanta strada ci sia ancora da fare, ma anche sull’interesse crescente e sulla presa di coscienza da parte dei lavoratori dell’importanza che le scelte ambientali dell’imprese hanno sul futuro della Terra. Si evince infatti che mentre gli imprenditori comprendono la necessità di implementare le politiche di sostenibilità e di comunicarle ai propri principali stakeholder (portatori di interesse), i loro dipendenti sono meno consapevoli di quali azioni vengono effettivamente intraprese in questa direzione: a conoscerle è meno di un terzo degli intervistati. Un dato certamente non positivo, se si considera che la strada migliore per realizzare il cosiddetto “cambio di paradigma” è proprio quella del coinvolgimento diretto delle risorse umane nelle scelte della governance.

Ma c’è un dato positivo su cui lavorare. Ossia quel chiaro desiderio di saperne di più da parte di quel 64%  che vorrebbe maggiori informazioni. Una percentuale che sale fino al 70% quando gli intervistati appartengono alla Generazione Z, i nati approssimativamente tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Dieci del XXI secolo. Inoltre il 67% dei dipendenti concorda sul fatto che la sostenibilità è un fattore importante nella scelta del ruolo lavorativo a cui candidarsi e l’87% afferma che influisce sul processo decisionale.

Per gli intervistati, le tre principali iniziative che i datori di lavoro dovrebbero prendere in considerazione per una politica aziendale sostenibile sono la prevenzione e la riduzione dell’impatto ambientale (51% a livello europeo e 67% in Italia), la garanzia di miglioramenti costanti (38% a livello europeo e 51% in Italia), una contribuzione economica volontaria per compensare le emissioni (37%) e la restituzione delle risorse alle comunità (28%).

Obiettivi, azioni intraprese e risultati che dimostrino l’impatto positivo sull’ambiente da parte delle aziende devono essere comunicati con trasparenza ai lavoratori. Anche per fugare i dubbi e le perplessità manifestati soprattutto da ben un quarto dei dipendenti olandesi, tedeschi e britannici, che non si sono detti convinti delle azioni attuate dalle proprie imprese. Nel complesso però il 72% concorda sul fatto che i piani attuali stiano avendo un effetto positivo.

Secondo il fondatore e Ceo di Treedom, Federico Garcea, “per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità le aziende non possono lavorare in una bolla, ma il lavoro deve essere vissuto e respirato da dentro e da fuori” e i dipendenti “devono essere coinvolti nel viaggio della sostenibilità, così da avere un impatto positivo duraturo”.

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